Malgrado che fra l'Italia e l'Egitto non ci fosse stata
una dichiarazione di guerra, il governo egiziano fù
costretto ad arrestare e deportare circa ottomila italiani
con l'accusa di "very dangerous person". I principali centri
di raccolta e smistamento erano: ad Alessandria, le scuole
"Littorie" a Shatby e l'ex quarantena di Gabbari; al Cairo,
le scuole "G. Garibaldi" di Bulacco; a Porto Said, il campo
militare di Moascar. I campi di concentramento permanenti
furono quelli di Fayed, di Embabeh, di Bulacco, di Tantah e
di Mansurah per le donne. I medici, i sacerdoti ed i tecnici
utili al governo trascorsero l'internamento in "domicilio
coatto" nelle località sedi della loro
attività.
(Cliccare sulla piantina per ingrandirla)
|
|