Storia del Servizio Postale Egiziano

e della partecipazione italiana alla sua creazione

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                       Con l’ascesa al potere di Mohammed Ali nel 1805 il governo organizzò un servizio postale per un uso esclusivamente statale, composto da un certo numero di corrieri che trasportavano a piedi la corrispondenza di Stato dal Cairo verso i centri abitati del paese.

                        Non esistendo un servizio postale per i privati, i diplomatici e gli uomini d’affari stranieri misero in funzione delle agenzie di “camminatori”, o “agents achemineurs” o “forwarding agents” per la distribuzione della loro corrispondenza diretta all’interno del paese. Ogni comunità aveva il suo “agente camminatore”. Mentre per la corrispondenza con l’estero ci si affidava agli Uffici Consolari i quali consegnavano la corrispondenza ai comandanti delle navi attraccate nei porti di Alessandria, Porto-Said e Suez.

                      Con l’aumento dell’immigrazione europea favorita dalla politica di ammodernamento di Mohammed Ali questa organizzazione postale non era più sufficiente. Nel 1820 l’intraprendente CARLO MERATTI, nato a Livorno e residente da diversi anni in Alessandria, di professione tipografo ed editore di giornali, ebbe l’intuizione di sostituirsi ai Consoli per lo smistamento della corrispondenza che arrivava o partiva con le navi attraccate nel porto. Questa sua posta privata, con sede in Place des Consuls, funzionò così bene che fù largamente utilizzata dagli europei. Il successo lo incoraggiò ad intraprendere anche la distribuzione della posta all’interno del Paese fino al Cairo. Nel 1843 Carlo Meratti muore lasciando l’impresa nelle mani di suo nipote TITO CHINI che nominò suo fratello AMERO CHINI direttore dell’ufficio postale del Cairo, sito in Rue Neuve nel quartiere del Muski.

                    Negli anni successivi le communicazioni con l’Europa divennero più regolari e il numero degli immigati europei aumentò considerevolmente. Erano questi gli anni della costruzione del Canale di Suez. Tito Chini fece arrivare dall’Italia molte persone per aiutarlo. Tra queste persone c’era GIACOMO MUZZI, nato a Bologna nel 1823. Immigrato in Egitto nel 1846, lavorò prima nella tipografia del Chini e in seguito nell’ufficio postale dove divenne presto il suo braccio destro e, dopo alcuni anni, il suo socio e direttore dell’impresa, grazie alla sua vivace intelligenza e la sua grande energia. Molto più intraprendente del Chini, diede un grande impulso all’organizzazione e la chiamò POSTA EUROPEA. I francobolli non erano stati ancora inventati e l'affrancatura avveniva con dei timbri ovali di diverso tipo.

Timbro della POSTA EUROPEA - MANSURA del 1863

              Si conoscono sette tipi diversi di timbri della Posta Europea:

 

 

 

Timbro della "AGENZIA DELLA POSTA EUROPEA - CAIRO - 27 AGO"

                    La concorrenza con la posta governativa era grande e ciò stava scoraggiando Tito Chini. Ma Giacomo Muzzi, malgrado si fosse ammalato di colera durante la grande epidemia del 1850, e avesse sofferto per la grave perdita di sua moglie, superò ogni genere di difficoltà riorganizzando e potenziando la Posta Europea che divenne più competitiva della Posta Statale. Un grande aiuto gli venne nel 1854 con l’inaugurazione della rete ferroviaria. La Posta Europea seguì l’estendersi della ferrovia. Nuovi uffici postali aprirono ad Afte e Rosetta nel 1854, a Damanhour e Kafr-el-Zayat nel 1855 e poi a Benha, Tanta e Birket el-Sab nel 1856. In questo stesso anno fu firmato un accordo con l’amministrazione delle Ferrovie per il trasporto della corrispondenza tra Alessandria e il Cairo contro un pagamento annuo di 72.000 piastre.

                    Con ciò si diede l’esclusiva della distribuzione della posta a Posta Europea e multe elevate furono comminate a chi infrangeva questa esclusiva. Nel 1857 altri uffici postali furono aperti a Damietta, Mansoura, Mehalla, Samanoud, Zagazig e Zifta. Il collegamento tra il Cairo e Suez attraverso il deserto fu aperto nel 1858. Il 5 marzo 1862 il monopolio venne riconosciuto ufficialmente con un editto del Vicerè che riconobbe a Posta Europea l’esclusiva per dieci anni del Servizio Postale Egiziano e la incaricò della distribuzione in franchigia della posta governativa.

                    Per questo servizio governativo Muzzi ideò il sistema delle marche interpostali. La ragione di queste coloratissime etichette, applicate alle lettere, era di rendere molto visibili le loro destinazioni durante lo smistamento, smistamento che era svolto da impiegati locali analfabeti. Servivano anche per indicare che questa corrispondenza doveva viaggiare gratuitamente senza nessuna sopratassa. Gli Interpostali furono impiegati dal 1863 al 1893 quando fu emesso il primo dentellato di Servizio. Queste singolari marche interpostali furono definite “francobolli di servizio” dal catalogo “Oppen’s Postage Stamp & Collectors Guide” pubblicato nel 1889.

Interpostali utilizzati dal 1864 al 1868

Interpostali dal 1870 al 1876

                    Ottenuta l’esclusiva per il Servizio Postale Egiziano, la Posta Europea si trovò davanti ad un immane mole di lavoro. Muzzi pensò bene di chiedere un aiuto alla direzione delle Poste di Torino che inviò in Egitto VITTORIO CHIOFFI, un giovane milanese dotato di grande capacità organizzativa.

                    Nel 1864 Tito Chini morì in seguito ad un incidente stradale (anche allora accadevano). Nel giugno dello stesso anno Muzzi inviò al Vicerè Ismail Pascià, asceso al trono l’anno prima, una relazione in cui suggeriva di adottare il sistema di pre-pagamento dei servizi postali mediante vendita di francobolli, sistema che si era dimostrato molto pratico in diversi paesi europei. A questo scopo chiese l’autorizzazione di stampare ed emettere a sue spese dei francobolli. Questa richiesta era sostenuta dal Console d’Italia in Alessandria. Ismail Pascià capì subito l’importanza per il suo paese di avere un efficente sistema postale. Pertanto diede ordine al banchiere francese M. Dervieu di rinegoziare l’accordo fra lo Stato e la Posta Europea per acquistarla subito e a qualsiasi prezzo. Le trattative furono concluse sulla base di un compenso pari a 950.000 franchi che fu accettato da Giacomo Muzzi e dagli eredi di Chini.

                    Il 2 Gennaio 1865 nacquero le Poste Vicereali Egiziane e chiuse i battenti la Posta Europea dopo 15 anni di onorato servizio. Ogni anno le Poste Egiziane celebrano il 2 gennaio il Giorno del Francobollo con l’emissione di un francobollo commemorativo.

                    Giacomo Muzzi fu nominato Direttore Generale delle Poste Vicereali Egiziane e gli fu conferito il titolo onorifico di Bey. Il primo francobollo, stampato dai Fratelli Pellas di Genova, fu emesso il 1° gennaio 1866. Il testo è interamente in arabo perché destinato al solo uso interno. Le successive tre  serie, dal 1872 al 1979 sono bilingue: arabo e italiano, ed esse furono stampate nella celebre tipografia di Bulacco.

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                    Muzzi Bey organizzò così bene le neonate Poste Vicereali (o Khediviali) che l’Egitto potè prendere parte con onore al 1° Congresso Internazionale dell’Unione Postale Universale di cui divenne membro.

Firma per l'Egitto di Muzzi Bey al 1° Congresso dell'U.P.U. tenutosi a Berna il 9 Ott. 1874

                    Sotto la sua direzione, l’Amministrazione postale egiziana si estese nel Sudan, nei maggiori porti della Turchia, a Gedda, Beirut, Salonicco e Rodi. Prima di lasciare l’incarico, nel 1876 Muzzi Bey fece disegnare al cav. MARTINO CELLAI una “Carta Generale Itineraria Postale dell’Egitto” con tutti gli uffici postali che si estendevano fino al centro dell’Africa. La carta porta le iscrizioni in italiano ed in arabo.

                    A Muzzi Bey succedette il francese Caillard dal 1876 al 1879 che sostituì sui francobolli l’italiano col francese (salvo poi ad essere il francese sostituito con l’inglese quando la direzione passò all’inglese Halton)

                    Nella regione del Canale di Suez, inaugurato nel 1869, ci fu un tentativo da parte dei francesi di organizzare un'altra posta privata, quella della Compagnia del Canale. Furono emessi, nel luglio 1868, un'unica serie di francobolli, ritirati il mese successivo a seguito delle vibrate proteste dello stesso Khedive. Oggi la serie di quattro valori è una grande rarità e vale diversi milioni di lire.

Serie di quattro valori emessa nel luglio del 1868alla Compagnia del Canale di Suez per la corrispondenza tra Porto Said e Suez

                    Per lo statuto speciale dell’Egitto quale provincia dell’Impero Ottomano e il diritto capitolario che dava ai cittadini europei speciali dispense, era permesso a sei nazioni straniere di aprire degli Uffici Postali in Egitto. Questi paesi erano l’Italia, la Francia, la Grecia, l’Austria, la Russia e la Gran Bretagna. L’Ufficio Postale italiano funzionò dal 1863 al 1884. Con la prima Convenzione dell’U.P.U. firmata nel 1874 questi uffici dovevano chiudere, ma molti di essi continuarono ad operare per un altro decennio. Soltanto la Francia tenne aperto il suo ufficio fino al 1931.

                    Nel corso del 1873 l'Italia iniziò ad apprestare dei nuovi francobolli da utilizzare negli stabilimenti postali italiani all'estero. Tali francobolli erano ottenuti sovrastampando i francobolli ordinari con la dicitura generica "ESTERO" perchè essi erano destinati, oltre che agli uffici esteri del Levante, anche a quelli dell'Argentina e dell'Uruguay. La Francia invece emise dei francobolli speciali con la dicitura "ALEXANDRIE" e "PORT-SAID" che furono utilizzati fino al 1931

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                Fino al 1873 era in vigore la doppia tassazione:

               Il 1° gennaio 1873 entrò in vigore la convenzione postale Italia-Egitto (preludio all'ingresso dell'Egitto nell'U.P.U.) che sanciva la fine del regime della doppia tassazione e indirettamente segnava l'inizio della decadenza dell'Ufficio Postale italiano.

                Nel 1877 un'altro italiano, il pisano LICURGO SANTONI, fù nominato Direttore delle Poste dell'Alto Nilo e della Nubia e lo rimase per un ventennio. Il Sudan adoperò i francobolli egiziani fino al 1897.

               Nel 1934, l'Egitto ebbe l'onore di ospitare il Congresso dell'Unione Postale Universale. In quell'occasione fu emessa una elegantissima serie di 14 valori raffiguranti il Khedive Ismail pascià, sotto il cui regno nacque l'Amministrazione postale egiziana.

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                        Per l’ottantesimo anniversario del primo francobollo fu emessa una serie commemorativa con la riproduzione del francobollo ideato da Muzzi Bey, il quale oggi è ormai dimenticato dall’Egitto assieme a tutto il periodo della presenza europea che favorì la sua rinascita.

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Links: Museo della Posta egiziana:             http://www.us.sis.gov.eg/egyptinf/culture/html/post001.htm

16/04/07