Nel 1969 dopo essere stato nominato direttore della filiale liberiana della soc. Ferrobeton-Silm di Roma, mi trasferii a Monrovia con mia moglie e mio figlio di un anno.

Il clima era quello tropicale con una temperatura costante tutto l'anno intorno a 28 gradi ma con una umidità che poteva arrivare al 90%. Si viveva costantemente con l'aria condizionata, sia in casa che in auto. La piccola comunità italiana era molto socievole. Mentre i mariti lavoravano, le mogli si frequentavano e organizzavano serate di bridge, di mahjong, oppure feste, gite nel "bush" (boscaglia), o giornate in piscina al Ducor Hotel, unico albergo degno di questo nome. La società per cui si lavorava ci dava tutte le comodità possibili: una villa con giardino, l'auto con autista, frequenti viaggi aerei per l'Italia.

Il lavoro mi dava molte soddisfazioni. Era in corso, quando arrivai la costruzione dell'edificio più alto di Monrovia destinato ad essere la sede del partito unico liberiano, il True Whig Party. 

I miei contatti erano frequenti con il Presidente del partito, uomo molto importante, discendente, come tutte le persone importanti del paese, dagli ex schiavi americani liberati che avevano fondato la Liberia. Avevano costituito una casta che trattava con disprezzo i "nativi" e cioè i neri autoctoni. Questi vivevano nelle capanne erano semianalfabeti e praticavano riti magici per cui ogni tanto si veniva a sapere di qualche ragazzo che spariva e si sussurrava che gli avevano estirpato il cuore.

Altro progetto in corso di realizzazione era la Villa privata del Presidente della Repubblica, Doct. William Tubman. 

Il Presidente veniva spesso a controllare i lavori assieme a sua moglie, la quale ogni volta dava ordini di cambiare qualcosa di quello che si era realizzato. Era come tessere la tela di Penelope, ma non potevo recriminare perché i pagamenti erano puntuali e venivano effettuati con una valigetta piena di dollari americani che il Presidente mi consegnava personalmente. Ed io con grande timore di essere derubato correvo in banca a depositare questi soldi. L'interno della villa era sontuoso con marmi pregiati italiani, mobili francesi e, nei bagni, rubinetti d'oro massiccio che tenevo in cassaforte fino al momento della loro installazione.

L'anno seguente partecipai a due appalti indetti dal Ministero dei "Public Works", appalti che vinsi battendo le altre imprese. Il primo appalto consisteva nella ripresa della costruzione della Chiesa Episcopale "Trinity Cathedral" che era stata interrotta da diversi anni per mancanza di fondi. La struttura, molto interessante, era dovuta all'architetto tedesco Heinz Thoma. 

Fu un lavoro che si svolse senza grandi problemi e che portai a termine con mia grande soddisfazione. Alla ripresa dei lavori il Presidente, il Presidente Tubman volle partecipare alla cerimonia con rito religioso di posa della prima pietra.

Altro appalto a cui partecipai fu quello della ristrutturazione della sede del Parlamento. Purtroppo il governo decise di procrastinare l'inizio dei lavori.

Nel 1971 l'Impresa Ferrobeton-Silm fu messa sotto amministrazione controllata e dalla sede di Roma mi giungevano continue richieste di invio di fondi per tenere in piedi l'Impresa. Finì che la Ferrobeton-Silm fu messa in liquidazione e tutti i dipendenti, me compreso, che avevano investito i propri risparmi nella Società perdettero il 60% dei loro investimenti. Così diedi le dimissioni e, su desiderio di mia moglie, ci trasferimmo non in Italia ma in Spagna.